Malattia da reflusso gastro-esofageo e terapia manuale osteopatica

postato il lunedì 24 agosto 2020
Malattia da reflusso gastro-esofageo e terapia manuale osteopatica

Il reflusso gastroesofageo, è un disturbo che si verifica quando i succhi gastrici entrano in contatto con la parete dell’esofago. Tale condizione provoca una sensazione di bruciore, localizzato dietro lo sterno, e rigurgito acido.
Tale condizione si può verificare quando il cardias, lo sfintere esofageo inferiore, un “anello” che mette in comunicazione l’esofago con lo stomaco, non funziona come dovrebbe.

Di conseguenza, i succhi gastrici presenti nello stomaco risalgono verso l’esofago, irritandone la mucosa.

Se questi episodi si verificano con frequenza, il disturbo rischia di diventare cronico e può creare vere e proprie lesioni alla mucosa dell’apparato digerente. Il reflusso esofageo interessa il 10-20% della popolazione europea e può colpire sia adulti che bambini.

 

ANATOMIA

Il cibo che mangiamo e i liquidi che beviamo, entrano nell’apparato digerente dalla bocca e raggiungono lo stomaco tramite l’esofago. Questa struttura muscolare origina posteriormente alla laringe e alla trachea, al livello della sesta vertebra cervicale e prosegue verso il basso a contatto intimo con l’aorta toracica e le vertebre dorsali.

L’esofago passa dalla cavità toracica a quella addominale perforando una struttura muscolare importante, il diaframma. Spesso proprio a questo livello si creano tensioni tra esofago e diaframma, nel punto di passaggio chiamato iato esofageo. Pochi millimetri dopo lo iato, l’esofago arriva allo stomaco formando il cardias.

A livello anatomico questa è la zona critica, dove tensioni e squilibri possono permettere al materiale digestivo presente nello stomaco (chimo), di risalire verso la bocca, generando appunto i sintomi tipici del reflusso.

 

SINTOMI

  1. I sintomi più comuni sono:
  2. pirosi o bruciore, in zona retrosternale o alla gola.
  3. rigurgito acido
  4. dispepsia (difficoltà a digerire)
  5. disfagia (difficoltà nella deglutizione)
  6. tosse secca e raucedine
  7. insonnia

 

CAUSE

Di seguito le più comuni:

  1. malfunzionamento della contrazione della muscolatura dell’esofago
  2. alterata funzionalità dello sfintere dell’esofago, detto cardias
  3. tensione del muscolo diaframma
  4. alimentazione scorretta
  5. ernia iatale
  6. gravidanza
  7. fumo
  8. obesità e il sovrappeso
  9. ansia, stress e disordini del sistema nervoso autonomo

 

DIAGNOSI

Un primo metodo di diagnosi del reflusso gastroesofageo è il PPI test, che consiste nella somministrazione di farmaci specifici antisecretivi acidi per due settimane. La diagnosi è confermata se durante tale periodo i sintomi scompaiono.
Altri esami che possono essere utili per stabilire la diagnosi del reflusso sono:

  1. la gastroscopia: che consente di analizzare esofago, stomaco e duodeno con l’introduzione di un sondino a cui sono collegati una telecamera e un sottile canale. Questo permette di far passare la pinza bioptica, che esegue piccoli prelievi della mucosa, che saranno analizzati in laboratorio;
  2. l’esame radiologico del tubo digerente: la persona sottoposta a tale esame deve bere del liquido di contrasto bianco, che permette di visualizzare l’esofago, lo stomaco e parte dell’intestino tenue;
  3. la manometria esofagea: viene fatto per verificare se ci sono anomalie nella motilità dell’esofago. Si introduce una sonda dal naso e si somministra acqua al paziente in piccoli sorsi;
  4. la pH-impedenziometria delle 24 ore: con un sondino sottile, connesso a un palmare, si arriva all’esofago attraverso il naso. L’esame dura 24 ore e permette di monitorare la qualità del materiale che risale nell’esofago.

 

TERAPIA

Modifiche dello stile di vita possono aiutare a ridurre i sintomi. Può essere utile smettere di fumare, perdere peso, fare attività fisica. Alcuni cibi sono da evitare soprattutto alla sera ( formaggi e yogurt, pomodori, agrumi, cibi fritti, cioccolato, caffè, bevande gassate).

Prima di andare a letto è utile aspettare almeno due ore e può essere utile dormire con due cuscini.

Nei casi in cui i rimedi e i cambiamenti nello stile di vita non fossero sufficienti per migliorare la sintomatologia, si può ricorrere a una apposita terapia per il reflusso gastroesofageo. Questa di solito consiste nella somministrazione di tre tipi di farmaci:

  1. protettori della mucosa esofagea
  2. inibitori della pompa protonica, che riducono la secrezione acida
  3. farmaci procinetici.

 

TRATTAMENTO MANUALE OSTEOPATICO

Spesso l’approccio terapeutico classico, soprattutto se farmacologico, obbliga il paziente alla farmacoterapia per molto tempo. I risultati sono parzialmente positivi e poco duraturi.

La terapia manuale osteopatica può rappresentare una forma di trattamento integrativa, da associare a quella farmacologica e alla dieta, che ottimizza i risultati terapeutici.

Le tecniche manuali prevedono il trattamento di alcune strutture chiave, che se liberate dalle tensioni, tornano a “funzionare” correttamente. Il terapista tratterà manualmente il muscolo diaframma, lo stomaco, la giunzione gastro esofagea, il mediastino, l’esofago, la zona cervicale anteriore, la zona sotto mandibolare, il rachide dorsale e le strutture connesse al nervo vago.

Si sa che la struttura governa la funzione e questo vale sia per i muscoli striati, che tutti conosciamo, sia per strutture fasciali o viscerali, sotto il controllo del sistema nervoso autonomo.

In osteopatia si parla di bilanciamento, equilibrio e omeostasi; se un tessuto è mobile, elastico, vascolarizzato e innervato correttamente, le funzioni che ha saranno svolte al meglio.

 

Di seguito alcune tecniche manuali:

TRATTAMENTO DIAFRAMMA.

TRATTAMENTO STOMACO ED ESOFAGO.

TRATTAMMENTO MUSCOLI SOVRAIOIDEI.

MANIPOLAZIONE SESTA VERTEBRA DORSALE.

MANIPOLAZIONE SESTA VERTEBRA DORSALE.

le foto sono state scattate prime del 10/03/2020.

 

GIACOMO GHELARDINI

Fisioterapista specializzato in Terapia Manuale Osteopatica

 

SITOGRAFIA

www.gvmnet.it

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